Pallamano

Pallamano: Il saluto a Lorenzo di Andrea Guidotti

“Ciao Lorenzo,
in questo momento di dolore, sconforto, abbandono, mi stanno passando davanti i miei ultimi 35 anni… passati praticamente ogni giorno al tuo fianco.
Sei stato il mio primo allenatore (1983) quello che mi ha incastrato in questa storia di vita; posso dire magica, unica, stupenda piena di gioie, delusioni, di passione, di sani principi e valori e tanto tanto divertimento.
Tanto divertimento che ci hai trasmesso ogni giorno della tua vita al nostro PalaVeneto in ogni allenamento.
Sei stato il mio primo allenatore nelle giovanili, poi compagno di squadra, poi ancora allenatore in prima squadra e quindi Presidente.
Ricorderò per sempre la confusione che regnava nella nostra sede, tua seconda, ma spesso prima casa, le tue perle di saggezza che ci facevano svenire a tutti dal ridere, i tuoi sbrocchi quando perdevano, la tua meravigliosa “erre moscia” che era fra noi la cosa più gettonata nell’imitati, ma soprattutto il tuo altruismo il tuo amore per la pallamano, per i ragazzi e il tuo eterno sorriso.
I tornei di Cingoli negli anni ’80 quando ci facevi stare in giro fino alle 3 di notte a divertirci come matti, ma sempre sotto il tuo vigile sguardo.
Alle finali regionali di Sabaudia (1984/85) quando tornavamo in caserma in ritardo con le ginocchia “sbucciate” per le corse che facevamo in risciò che finivano puntualmente con ribaltamenti o frontali fra di noi. E tu con il tuo unico modo ci facevi la ramanzina facendoci riflettere e crescere con le giuste dosi del momento.
Ci hai portato dai campionati di serie D alla serie A d’élite. Non potrò mai dimenticare i tuoi occhi fieri e pieni di gioia quando vincemmo il trofeo di A1 contro il mitico, per tutti noi, Trieste e Bolzano. Il viaggio di ritorno da Pressano accarezzasti tutto il tempo la coppa e dicevi: “è mia è mia…”.
Sto ripensando a quando eri giocatore, facevi un goal ogni tre partite, ma quando succedeva alzavi il pugno al cielo e ti facevi tutto il campo con il tuo pugno alto come se avessi segnato il gol della vittoria della Champions League: c’era tutta la tua passione.
Non potrò mai scordare i sacrifici che hai fatto per noi, economici e pratici. Ogni sabato preparavi i referti, accompagnavi gli arbitri, portavi l’acqua in panchina e facevi ogni cosa servisse con la tua inarrivabile passione e unica dignità.
Come dimenticare i tuoi meravigliosi panini che ci facevi quando salivamo in pullman per andare in trasferta: chi ha vissuto tutto questo sa di cosa parlo… o quando ci “beccavi” a barare a tre sette e ci tiravi le carte e noi ridevamo come matti.
La trasferta di Enna, vincemmo e festeggiammo talmente tanto che perdemmo l’aereo del ritorno… chi c’era non potrà mai scordarla…
Il tuo matrimonio indimenticabile, ci cacciarono via già in basilica. E poi la preparazione in Belgio, in Croazia con la tua mitica Guzzomachine…
Tu eri quello che ci diceva a fine allenamento se volete passate a casa mia, e quando venivamo minimo c’erano 10/15 persone che mangiavano, chi guardavai film, chi un tresettino… ovviamente a sbafo della tua generosità.
Sto scrivendo e sento la canzone del Gladiatore… i gladiatori cussini: questo il nostro gruppo whatsapp che avevamo fatto l’anno scorso quando giocammo una partita fra vecchietti “de navorta”… e tu sei e sarai per sempre il nostro GLADIATORE.
Non ho mai conosciuto in vita mia una persona che si prestava alla autoironia e allo scherzo come te: te ne abbiamo fatte di tutti colori e tu ti sei sempre prestato a tutto questo perché ti faceva felice far divertire i tuoi ragazzi… la tua famiglia, il Cus Ancona che hai avuto sempre stampato nel tuo cuore.
Lorenzo mi manchi terribilmente: sei e sarai per sempre nel mio cuore, nel cuore di tutti i ragazzi che hai avuto e nel cuore di tutti i fortunati che ti hanno conosciuto.
Grazie di tutto quello che mi hai insegnato, donato e regalato in questi meravigliosi anni trascorsi insieme.
Riposa in pace fratello!
Andrea”

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