La magia del Cheerleading vista da Federica Manes
Siamo abituati a vedere i loro show come contorno dei grandi eventi sportivi. Concentrandoci bene, tuttavia, possiamo scorgere in quello che fanno dell’autentica magia. Attraverso coreografia, balli, danze le cheerleader sono in grado di coinvolgere centinaia di spettatori, catalizzandone l’attenzione. Il Cheerleading è uno sport a tutti gli effetti. Addirittura negli Stati Uniti, secondo recenti studi, si colloca alla seconda posizione delle discipline più praticate. Uno sviluppo sensazionale che il Cus Ancona non si è lasciato sfuggire. E’ infatti grazie a Federica Manes che la sezione Cheerleading ha iniziato a prendere campo, ritagliandosi un posto sempre maggiore all’interno della grande famiglia biancoverde.
Federica, Consideri il Cheerleading più una disciplina sportiva una forma d’arte?
“Una vera e propria disciplina sportiva. E’ uno sport a tutti gli effetti, una ginnastica acrobatica. Ci sono tante squadre e dei campionati ben strutturati. L’Italia è forte sia a livello europeo che mondiale, sviluppando tantissimo lo spirito di squadra e la fiducia. Ne è un esempio la flyer, che è la ragazza che viene lanciata in aria, che deve necessariamente fidarsi delle sue basi”
Com’è cresciuta in un anno la vostra sezione al Cus Ancona?
“Siamo cresciute moltissimo sia grazie agli impianti che abbiamo potuto utilizzare, che dal punto di vista di tesseramenti e gare. L’attività con il Cus è iniziata a febbraio ed è culminata Giugno con l’EuroMilano 2017 dove ci siamo classificate al terzo posto. Abbiamo gareggiato con altre nazioni ben figurando. Dobbiamo crescere tanto ma le basi sono ottime”
Cosa è importante sviluppare durante gli allenamenti?
“Potenza, forza fisica (fondamentale durante le prese) e postura. Curiamo sia la parte fisico/muscolare che quella tecnica. Proviamo le varie prese, i voli e tutti i gesti tecnici della disciplina. Tutto deve svolgersi in estrema armonia, con le tempistiche giuste. Bisogna muoversi come una persona sola, il feeling deve essere creato dentro e fuori dalla palestra”
Come si strutturano le “competizioni”?
“Attraverso coreografie che hanno un loro regolamento. Durata, base musicale che deve avere un determinato ritmo e linguaggio, e tanti altri aspetti. La valutazione arriva sia sulla parte danzata che sulla parte più prettamente ginnica. Le stunt, prese, vengono fissate in relazione alla difficoltà, alla stabilità e alla durata stessa. Nelle coreografie sono importanti anche i pompon che valorizzano i movimenti delle braccia, oggetto anch’essi di valutazione.”
Se dovessi descrivermi un’ipotetica settimana tipo…
“Un paio di allenamenti, o uno se il periodo è quello lontano dalla competizione. Al riscaldamento segue il potenziamento, principalmente in coppia. Al posto dei pesi cerchiamo di lavorare con le persone”.
In che modo convinceresti una ragazza a sposare il vostro progetto?
“Puntando sul fatto dell’unione. Bisogna muoversi come una persona sola, in tutti gli ambiti. Sviluppa un senso di squadra fortissimo e prepara muscolarmente in modo impeccabile. E’ uno sport nuovo ed è carico di quella curiosità che nasce da quando si è piccoli. Vogliamo aprirci alle giovani, perché il Cheerleading può essere esteso anche alle bambine”.
Ufficio Stampa Cus Ancona