Softball

Softball: Alla scoperta delle “Commare”

L’intervista di oggi avrà connotati diversi rispetto alle solite. Ospiti del nostro Ufficio Stampa sono le cosiddette Commare, baluardo inossidabile del Cus Ancona Softball. Stiamo parlando di Anna, Manola e Veronica, tre “vecchie” affezionate al gioco e al team che si sono distinte per il loro sostegno alla squadra, diventandone dei componenti storici. Il nome nasce dalle prese in giro tra di loro mentre, letteralmente, “si trovano in panchina a fare la calza” e a spronare la squadra. Hanno visto crescere le più giovani, portato allegria e vissuto tutte le varie fasi in questi anni. Sono una memoria storica, elemento insostituibile dell’intera sezione.

 

Cosa rappresenta per voi il Cus Ancona Softball?

Manola: ”Una gran bella costante della mia vita, mi ha dato modo di crescere caratterialmente attraverso tante sconfitte, ma anche successi, quelli squadra sono i più belli! poi da quando ho iniziato a praticarlo ne sono cambiate di cose, ma gli allenamenti, le partite, le cene, i visi di sempre, sono una certezza ormai, proprio per le amicizie che con il corso del tempo abbiamo fortificato”

 

Veronica: “La mia squadra la considero più che altro un gruppo di amiche che negli anni è cresciuto sempre più e nonostante  la notevole differenza di età siamo riuscite sempre a creare un ambiente unito e affiatato”

 

Anna: “Per me la squadra rappresenta ormai una grande famiglia allargata. La squadra è gruppo, è obiettivo comune, è senso di appartenenza, è amicizia. La squadra è luogo di crescita, in cui ognuna fa del proprio meglio, dà il proprio piccolo o grande contributo. La squadra ti aiuta a non mollare e a crederci dentro e fuori dal campo”

 

Vedere crescere giocatrici, evolvere allenatori e stili, vi fa sentire narratrici di una storia?

M: “più che narratrice testimone. ancora me la vivo, poi se le giovani mi vogliono ascoltare qualche storia posso pure raccontarla”

 

V: “Ho iniziato a giocare a questo sport che eravamo tutte venticinquenni (come ci definiamo noi veterane) e  negli anni sono entrate a far parte della squadra ragazze più giovani  che abbiamo visto crescere sia fisicamente ma soprattutto sportivamente. E’ stato stupefacente il loro passaggio da movimenti impacciati nelle prese al volo  a prese da brivido con tanto di out”

 

A: “Io sono la più anziana della squadra anagraficamente, ma anche una veterana quindi di gente e cambiamenti ne ho visti. Tuttavia ho visto anche tante costanti e nel mio piccolo anche io sono una di quelle, quindi narratrice protagonista”

 

In che modo vi sentite parte integrante del gruppo?

M: “Nella squadra ho sicuramente cercato di sostenere lo spirito di gruppo nei momenti felici, ma nei momenti di difficoltà e tensione, ora che sono una giocatrice meno attiva offro almeno un po’ di esperienza”

 

V: “È la squadra che mi ci fa sentire, nonostante ci siano stati diversi periodi (come ora) in cui non riesco ad allenarmi, ogni volta che ci vediamo mi sento come se non avessi mai smesso, e questo per me è il più grande regalo che potesse farmi questo Sport”

 

A: “Quando durante una partita, anche se ormai non gioco più molto, in dagout soffro, mi agito, mi arrabbio come se fossi in campo. Poi comunque l integrazione la fanno i miei dolci immancabili ad ogni partita o quasi”

 

Il momento più bello che ricordate?

M:“In tanti anni di gioco di ricordi se ne sono accumulati, sono legati ai momenti di gioia per una vittoria o una bella partita, sia a tutte le situazioni legate alle partite, i viaggi per le trasferte week end passati insieme per tornei”

 

V: “Non c’è un momento in particolare  che ricordo ma tantissimi episodi di risate e scherzi durante gli allenamenti, in panchina, a fine partita. Forse sì il momento più bello è quando si andava al pub per festeggiare una vittoria, ma anche per consolarci di qualche sconfitta”

 

A: “Di momenti belli ne ho tanti da ricordare. Forse gli allenamenti dei primi anni, le mie prese al volo e perché no qualche bella valida. Indimenticabile la trasferta a Caserta per i play off, emozione, orgoglio, allegria, gran caldo e sedici euro a testa di colazione a tradimento”

 

 Ci sono dei ringraziamenti che vi sentite di fare?

M:“I miei ringraziamenti vanno ovviamente a Romolo, l’allenatore che tanti anni fa mi ha fatto conoscere questo sport e malgrado tutto non ha mai smesso di insegnarmelo”

 

V: “Se penso a come è iniziata la mia avventura col Softball il mio ringraziamento va a Michela e Valentina. Non dimenticherò mai quel giorno che su invito di Michela andai a provare questo sport  con Valentina, era la prima volta che mi approcciavo ad un vero sport e rimasi entusiasta quando vidi che riuscivo a battere la palla, ma ci vuole anche altro. Ho fatto tanta panchina, ma l’ho amata, mi ha permesso di unirmi alle commare, di spronare le mie compagne”

 

A: “A tutte le compagne di squadra, alle mie speciali amiche commare Veronica e Manola, la panchina con loro? uno spasso. Ringraziamenti speciali a Paolo Rivoli ed Aulo di Florio che hanno curato principalmente noi esterni. Infine grande grazie al nostro inossidabile coach Romulus Malerba, rapporto non sempre facile il nostro, ma ho una grande stima della sua competenza tecnica”

 

Ufficio Stampa Cus Ancona

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